Lesioni e fratture perché si perde il senso dello spazio
Come riporta il Wall Street Journal, la crescente popolarità della VR ha avuto l’effetto collaterale di gente che si fa male perché non riesce a vedere cosa sta calpestando o dove va a sbattere durante un gioco immersivo.
Gli infortuni da videogiochi non sono nuovi, la VR presenta però una categoria di rischio molto specifica, perché non si vede quello che ci circonda mentre s’indossano gli occhiali. Inoltre, i giochi immersivi e interattivi, che richiedono di alzarsi e muoversi, implicano un’attività fisica che può diventare pericolosa.
L’articolo del WSJ riporta una serie di infortuni subiti dai giocatori VR, per essere caduti o per essersi scontrati con oggetti durante il gioco.
L’anno scorso, il Journal of Medical Case Reports ha pubblicato uno studio su una persona che si è rotto il collo, mentre utilizzava un gioco in VR, che richiedeva “una combinazione di movimenti di spalle, braccia e testa”. A questa persona – andata in clinica per un dolore al collo – gli è stato diagnosticato che aveva una frattura traumatica alla nuca, determinata dai movimenti “intensi” e “ripetitivi” durante il gioco.
Il WSJ riporta anche di una lesione cumulativa, chiamata “sindrome del braccio del gorilla”, che è ciò che accade quando si tengono le braccia sollevate, per lunghi periodi di tempo, senza pause, come avviene con gli schermi touch messi in verticale e come con i tablet e i pc due-in-uno.
Anche i produttori di giochi e occhiali VR consigliano di sgomberare la zona dove si gioca, e anche fare delle pause, ma non è difficile immaginare che gli utenti spesso ignorino questo tipo di avvisi quando sono immersi in un gioco intenso.
Per sopperire a questi pericoli, alcune aziende hanno modificato gli occhiali VR per avvisare gli utenti quando oggetti, persone o animali domestici si avvicinano loro, in modo da non urtarli, calpestarli, o rompersi il collo.
Oltre a questi problemi causati dal movimento, la VR può portare anche a problemi visivi, come l’affaticamento degli occhi indotto dalla realtà virtuale e degli impatti a lungo termine sulla connessione occhio-cervello.
L’eccessivo tempo trascorso sullo schermo è noto per causare l’affaticamento degli occhi, una condizione chiamata anche Computer Vision Syndrome (CVS), che può essere scatenata dall’uso regolare della VR, con sintomi come mal di testa e affaticamento degli occhi, una sindrome che si può evitare facendo frequenti pause ed anche utilizzando lenti speciali per evitare l’affaticamento dell’occhio.
Ma gli schermi VR sono diversi dai tipici schermi LCD, perché invece di un singolo schermo, si ha uno schermo per ogni occhio, a pochi centimetri dal viso. Questa configurazione può contribuire a quello che gli scienziati chiamano “conflitto di vergenza-accomodamento”. Il conflitto è noto per causare affaticamento dello spettatore e disagio visivo. In alcuni utenti, può causare mal di testa persistenti e nausea, nonché problemi di visione a lungo termine.
Quelli più a rischio di malattie degli occhi legate alla VR sono i bambini, i cui occhi e le connessioni occhio-cervello non sono ancora completamente sviluppati.
Ma anche altri tipi di individui dovrebbero avvicinarsi alla VR con cautela., infatti, i costruttori di dispositivi VR consigliano di parlare con un medico prima di usare la VR, ad esempio, se si è incinta, anziani, o si hanno condizioni preesistenti che possono influenzare l’esperienza VR, come anomalie nella visione, disturbi psichiatrici, problemi cardiaci o altri gravi problemi medici.
Alcuni avvertimenti sull’innesco di convulsioni o blackout indicano che tali eventi possono verificarsi anche se l’utente non ha una tale storia medica. Uno studio ha dimostrato che la realtà virtuale può suscitare una forte reazione emotiva – rispetto alla stessa esperienza visualizzata sullo schermo di un normale computer – che può essere difficile da gestire per le persone con alcune condizioni psichiatriche. Ci sono anche preoccupazioni che l’uso della realtà virtuale rallenti o comprometta il recupero per gli utenti che si riprendono da condizioni come infezioni del seno, mal di testa, problemi agli occhi, problemi di stomaco o anche un raffreddore. Condizioni come queste richiedono un equilibrio fisico per un recupero di successo, che può essere influenzato dalla realtà virtuale.
Bisogna anche dire che c’è anche una crescente ricerca sulle applicazioni mediche della realtà virtuale. Gli scienziati hanno usato sperimentalmente giochi e simulazioni di realtà virtuale per un’ampia varietà di scopi, tra cui l’allenamento dell’equilibrio e programmi di salute mentale.
Quindi, la VR è sicura? La ricerca suggerisce che ci possono essere dei rischi minori nel giocare con la realtà virtuale, ma finora non sono stati riportati effetti collaterali gravi. Per ora, non è chiaro che tipo di impatto a lungo termine sulla salute – positivo o negativo – la realtà virtuale possa avere. I possessori di cuffie dovrebbero giocare con la VR in modo responsabile e fare delle pause regolari.