Nessun divieto per le banche di trattare le crypto
L’Unione europea sta valutando i modi per regolare le monete digitali, in particolare per eliminare il riciclaggio di denaro, e come tale nel 2020 ha elaborato una bozza di quadro soprannominato Markets in Crypto Assets (MiCA) per raggiungere questo obiettivo. Durante lo sviluppo di questa burocrazia, è stato proposto un emendamento che, a seconda della sua interpretazione, avrebbe potuto rendere illegale per app e servizi web gestire transazioni che coinvolgono monete proof-of-work, come Bitcoin ed Ethereum.
Gli algoritmi proof-of-work sono alla base di queste criptovalute, come vengono estratti e come le transazioni vengono confermate dalla rete. Questi algoritmi sono stati criticati per essere computazionalmente intensivi e consumare grandi quantità di energia, spingendo alcuni legislatori a proporre restrizioni. Nell’ambito del Green Deal europeo, gli stati membri stanno cercando di ridurre le emissioni di gas serra, e stanno controllando pesantemente attività come l’esecuzione di algoritmi proof-of-work.
In particolare, l’emendamento avrebbe vietato, entro il 2025, la creazione e il commercio di criptovalute all’interno dell’Unione europea che utilizzano meccanismi di consenso insostenibili per l’ambiente. Le monete potrebbero essere scambiate solo se soddisfano standard minimi di sostenibilità ambientale, in altri termini il proof-of-work è fuori.
Limitare l’uso di questo codice sarebbe stato disastroso per criptovalute come Bitcoin ed Ethereum, impedendo alle imprese di cripto e ai netizen di estrarre e scambiare i beni digitali. Le cripto più recenti usano algoritmi proof-of-stake che sono meno impegnativi dal punto di vista computazionale. Bitcoin ed Ethereum, invece, funzionano ancora su proof-of-work.
All’inizio di marzo, il deputato Stefan Berger, membro del gruppo di centro-destra del Partito Popolare Europeo, ha confermato che la regola che limita l’uso di algoritmi proof-of-work è stata eliminata da una revisione della proposta MiCA. Giorni prima aveva detto che non voleva che la gente interpretasse erroneamente l’emendamento come un divieto del proof-of-work, e un voto sul quadro che doveva essere tenuto a fine febbraio è stato rinviato per chiarire la questione.
Lunedì di questa settimana, la commissione per gli affari economici e monetari del Parlamento europeo ha votato 31 a quattro, con 23 astensioni, per adottare il testo MiCA senza il controverso emendamen, e ha votato 33 a 25 per spostare il quadro nei negoziati con i governi degli stati membri per formare la versione finale del disegno di legge.
La regola proposta avrebbe significato un divieto UE di fatto su Bitcoin ed Ethereum, e se l’emendamento al MiCA, che propone una visione globale sulla regolamentazione delle criptovalute in 27 stati membri, fosse stato votato, le conseguenze avrebbero toccato ogni angolo dell’ecosistema delle criptovalute.