La mossa per impedire la condivisione con Cina, Iran e Russia
Il governo canadese ha presentato nuove restrizioni sui finanziamenti alla ricerca, con l’obiettivo di impedire la condivisione di tecnologie avanzate sviluppate dalle università canadesi con Cina, Iran e Russia. La decisione, annunciata martedì, è motivata da preoccupazioni per la sicurezza nazionale. Il ministro dell’Innovazione, Francois-Philippe Champagne, ha sottolineato che se da un lato la ricerca canadese è all’avanguardia nelle scoperte, dall’altro la sua apertura la rende suscettibile di influenze straniere.
Il governo canadese ha elencato 103 entità, tra cui università straniere (85 dalla Cina, 12 dall’Iran e sei dalla Russia), ritenute a rischio per la sicurezza nazionale. I ricercatori canadesi non potranno più beneficiare di finanziamenti federali per la ricerca in collaborazione con queste entità.
Il governo ha identificato un elenco completo di aree di ricerca sensibili che desidera proteggere. Tra queste figurano l’intelligenza artificiale, la scienza quantistica, la robotica, la biotecnologia, le armi avanzate, la tecnologia spaziale e satellitare e l’integrazione uomo-macchina. Il Ministro Champagne ha spiegato che tale apertura potrebbe rendere la ricerca canadese un bersaglio per l’influenza straniera, con potenziali rischi per la sicurezza nazionale.
Questa mossa fa seguito a un avvertimento del Canadian Security Intelligence Service sul fatto che la Cina utilizza partnership di ricerca accademica congiunte per acquisire tecnologie all’avanguardia per ottenere vantaggi economici e militari. I rapporti suggeriscono che i ricercatori di 50 università canadesi hanno pubblicato documenti scientifici congiunti con scienziati legati all’esercito cinese, che coprono aree come la crittografia quantistica, l’informatica e le tecnologie spaziali.