Bancarotta per il fintech tedesco
Doveva fare concorrenza a Paypal e ai giganti dei pagamenti elettronici, ma ha dovuto portare i libri in tribunale per incapacità di pagare e sopratutto per sovra indebitamento, una voragine da 1,9 miliardi nei conti causata, pare, da fondi asiatici fasulli.
l’AD si è dimesso, ed é poi stato arrestato per aver manipolato i conti della società; è tornato libero a fronte di una cauzione di cinque milioni.
Come in altri scandali finanziari, sono sotto accusa anche le autorità di controllo tedesche, che pare non abbiano vigilato sull’operato di Wirecard, così come potrebbe non averlo fatto l’audit.
I revisori contabili di Wirecard sono già stati citati in giudizio da alcuni investitori di Wirecard. Ma, probabilmente, diranno che, una volta emersi i problemi con la contabilità di Wirecard – grazie alle indagini condotte da Dan McCrum del Financial Times – si sono rifiutati di firmare i bilanci.
Ma McCrum e i suoi colleghi di FT hanno iniziato a sollevare domande sulla contabilità di Wirecard già nel luglio 2015, e hanno pubblicato articoli su articoli che avrebbe dovuto costringere i revisori e le autorità di vigilanza a porre le stesse domande agli amministratori, ben prima che i revisori si rifiutassero di firmare i libri contabili, a novembre 2019, e scoppiasse lo scandalo.