Radian annuncia un velivolo da fantascienza
Un’azienda aerospaziale con sede nello stato di Washington, annuncia lo sviluppo di un aereo spaziale a stadio singolo per andare in orbita. Radian Aerospace è molto avanti nella progettazione di un veicolo simile ad un aereo che potrebbe decollare da terra, accendere i razzi, andare nello spazio, tornare sulla Terra per atterrare su una pista.
Questo il progetto di Livingston Holder, co-fondatore di Radian, responsabile della tecnologia ed ex capo del programma Future Space Transportation e X-33 della Boeing per la NASA.
Radian Aerospace, con sede a Renton, un sobborgo di Seattle, nello stato di Washington, ha annunciato il 19 gennaio di aver chiuso un round di $27,5 milioni dal fondo di venture capital Fine Structure Ventures. Altri investitori includono EXOR, The Venture Collective, Helios Capital, SpaceFund, Gaingels, The Private Shares Fund, Explorer 1 Fund e Type One Ventures.
Il progetto Radian One prevede di portare in orbita fino a cinque persone e 2 tonnellate di carico. Il veicolo sarà alimentato da tre motori a combustibile liquido. L’idea è di operare come fanno le compagnie aeree, volare, atterrare, rifornirsi e ripartire.
Dalla sua fondazione nel 2016, Radian si è concentrata sulla propulsione e la struttura di un veicolo che deve resistere a enormi variazioni ambientali. L’azienda ha già costruito e testato il suo primo motore , un motore che darà una spinta di circa 200.000 libbre.
Questo è un momento buono per i progetti spaziali, perché sono disponibili nuovi materiali compositi leggeri, e le aziende di lanciatori spaziali hanno creato un mercato per i propellenti liquidi, ormai disponibili e che possono assicurare le prestazioni che Radian One richiede.
Altra importante novità, è che il successo di SpaceX di elon Musk attira capitale privato verso il volo spaziale, ed più facile raccogliere più di $1 miliardo per mettere in esercizio un aereo spaziale orbitale.
Capitali che affluiscono verso il volo spaziale perché un veicolo come Radian One può portare persone verso le stazioni spaziali commerciali – di cui la NASA cerca di favorire lo sviluppo entro il 2030 – nonchè trasportare a terra materiali e medicinali prodotti nello spazio, oltre al turismo spaziale, ovviamente.