La EU mette in comune il debito

La Commissione proporrà una specie di “tesoreria europea” per emettere debito.

Nell’ambito del “fondo di recupero”, la cui creazione è stata richiesta al vertice del 23 aprile, l’esecutivo UE dovrebbe proporre la possibilità di raccogliere €1.000 miliardi sui mercati per finanziare la spesa per la ricostruzione della EU, causa epidemia.

500 miliardi saranno sovvenzioni dirette agli Stati, rimborsate dal bilancio dell’UE, e 500 miliardi saranno prestiti rimborsati da ciascun beneficiario. Se aggiungiamo 540 miliardi di prestiti già decisi dall’Unione e i mille miliardi iniettati nel sistema dalla BCE, si arriva a €2.540 miliardi, un minimo per cercare di parare il crollo economico causato dal contenimento.

Dal punto di vista politico, la cosa notevole è la parziale messa in comune dei debiti futuri, che alleggerirà l’onere dei conti pubblici nazionali.

Un’innovazione storica che può portare la EU a diventare un vero stato federale.

Infatti, quando Angela Merkel ha sposato l’idea di Macron del debito comune, gli americani hanno collegato l’evento a quando Alexander Hamilton, primo segretario al Tesoro degli Stati Uniti, riuscì a convincere il Congresso ad emettere debito, creando, di fatto, una federazione, qualcosa che l’Unione pare stia seguendo forzata dalla grave crisi che impone enormi ristrutturazioni all’economia dei 27 paesi della EU.

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