La domanda del vaccino Sputnik V sale ma la produzione locale non è in grado di sopperire alle richieste.
Superati i dubbi sull’efficacia – dopo che Lancet ha pubblicato i dati dei test su larga scala, che dimostrano che è sicuro e con un tasso di efficacia del 91% – è anche cresciuta la domanda, e la Russia sta cercando un accordo anche con i produttori cinesi, dopo aver concordato altri lotti di produzione in altri paesi.
Come comunica AP, sono stati annunciati tre accordi con aziende cinesi, per un totale di 260 milioni di dosi, , una decisione che potrebbe dare un accesso più rapido al vaccino ai paesi dell’America Latina, del Medio Oriente e dell’Africa che hanno ordinato il vaccino russo.
Nonostante questi accordi, gli esperti sono scettici sulla capacità della Russia di mantenere gli impegni di fornire circa 630 milioni di dosi, ad oltre 100 paesi.
Ma c’è anche un dubbio che queste promesse russe servano più per scopi politici, cioè per dividere le nazioni più che per combattere la pandemia, come dice il Guardian che mette in rilievo il fatto che a fine aprile 2021 la Russia aveva erogato solo 19 milioni di dosi per la sua popolazione di 144 milioni.