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L’Irlanda non paga il riscatto per l’attacco al Servizio Sanitario

Il servizio sanitario irlandese, l’HSE, ha spento i sistemi informativi venerdì 14/5 a seguito di un “significativo” attacco ransomware che ha interrotto i test COVID-19 e altri servizi per il pubblico, riferisce la BBC con più dettagli sugli effetti operativi e politici dell’attacco, che sembra non aver interrotto le vaccinazioni contro la COVID-19.

Un funzionario governativo ha detto all’emittente RTE che un gruppo criminale internazionale è responsabile dell’attacco. “Questo non è spionaggio. È un attacco internazionale da parte di criminali in cerca di soldi”, dice il ministro di Stato per gli appalti pubblici e l’eGovernment Ossian Smyth.

Micheál Martin, il Taoiseach (primo ministro) del paese, dice che l’Irlanda non pagherà alcun riscatto.

Secondo il Financial Times, il governo ha ricevuto una richiesta di riscatto da pagare in bitcoin. L’attacco sembra aver voluto colpire i dati sui server centrali del sistema sanitario, riferisce RTE, ma non sembra che i dati dei pazienti siano stati compromessi.

L’HSE ha twittato ieri che aveva spento i suoi sistemi IT come precauzione per proteggerli dall’attacco.

L’attacco ha avuto un forte impatto sui servizi sanitari e di assistenza sociale del paese, ma i servizi di emergenza hanno continuato a funzionare, secondo il ministro della salute Stephen Donnelly, che ha ribadito che le vaccinazioni COVID continuano come previsto.

L’attacco arriva meno di una settimana dopo l’incidente alla Colonial Pipeline, che ha messo fuori servizio uno dei più grandi oleodotti negli Stati Uniti. La società ha pagato un riscatto di 5 milioni di dollari in crypto agli aggressori, che sfruttano falle nella sicurezza dei sistemi, la loro intrinseca vulnerabilità e sopratutto nella cattiva gestione della struttura informatica.

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