Si può trasformare il miele in un memristor.
La National Science Foundation riferisce che gli ingegneri della Washington State University hanno scoperto come trasformare il miele in un memristor. In altre parole, quando si posiziona del miele solido (sì, miele d’api) tra due elettrodi metallici, si crea un interessante transistor – un memristor – in grado di memorizzare e gestire dati.
Se si mettono insieme un gruppo di questi piccoli panini al miele, ciascuno delle dimensioni di un capello umano, “si imitano i neuroni e le sinapsi del cervello umano, noti come computer neuromorfi”.
Feng Zhao, lo scienziato dietro questa scoperta, afferma: “Ciò significa che se riusciamo a integrare milioni o miliardi di questi memristori di miele insieme, allora possono essere trasformati in un sistema neuromorfico che funziona come un cervello umano”.
Tali chip neuromorfici sostituiranno l’attuale generazione di chip per computer perché, come spiega Scientific American, “i chip neuromorfici con l’equivalente di oltre 100 milioni di neuroni sintetici per chip esistono, ma hanno solo una frazione dei neuroni presenti nel cervello umano e sono miliardi, con oltre 1.000 trilioni di sinapsi”.