Un buco nero che costruisce stelle

Scoperto da Hubble in una piccola galassia a 30 anni luce

Spesso ritratti come mostri che catturano anche la luce, una scoperta dimostra che non sono solo elementi distruttivi, grazie ad una ricerca effettuata dal telescopio spaziale Hubble della NASA. Un buco nero nel cuore della galassia nana Henize 2-10 sta creando stelle piuttosto che divorarle, infatti, sembra contribuire alla formazione di nuove stelle in quella galassia nana a 30 milioni di anni luce, nella costellazione meridionale di Pyxis, quindi abbastanza vicina da poter osservare i dettagli di questo nuovo fenomeno.

Una decina di anni fa questa piccola galassia ha scatenato il dibattito tra gli astronomi sul fatto che le galassie nane fossero sede di buchi neri proporzionali ai colossi super massicci che si trovano nel cuore delle galassie più grandi. La piccola Henize 2-10, che contiene solo un decimo del numero di stelle che si trovano nella nostra Via Lattea, è oggi protagonista per la soluzione della formazione dei buchi neri super massicci.

“Dieci anni fa, quando pensavo che avrei passato la mia carriera sulla formazione delle stelle, ho guardato i dati di Henize 2-10 e tutto è cambiato”, ha detto Amy Reines, che ha pubblicato la prima prova di un buco nero nella galassia, nel 2011 ed è il principale ricercatore della scoperta pubblicata nel numero del 19 gennaio di Nature.

Fin dall’inizio sapevo che qualcosa di insolito accadeva in Henize 2-10, e ora Hubble ha fornito un’immagine molto chiara della connessione tra il buco nero e una vicina regione di formazione stellare situata a 230 anni luce dal buco nero“.

Questa connessione è un flusso di gas che si estende attraverso lo spazio come un cordone ombelicale verso un vivaio stellare. La regione era già sede di un denso bozzolo di gas quando il flusso a bassa velocità è arrivato. La spettroscopia di Hubble mostra che il flusso si muove a circa 1 milione di miglia all’ora, sbattendo contro il gas denso come un tubo da giardino che colpisce un mucchio di terra e si espande. Gli ammassi stellari appena nati punteggiano il percorso della diffusione del flusso.

Questo è l’effetto opposto di quello che si vede nelle galassie più grandi, dove il materiale che cade verso il buco nero viene trascinato via dai campi magnetici circostanti, formando fiammeggianti getti di plasma che si muovono quasi alla velocità della luce. Le nubi di gas catturate nel percorso dei getti verrebbero riscaldate ben oltre la loro capacità di raffreddarsi e formare stelle. Ma con il buco nero meno massiccio di Henize 2-10, e il suo flusso più dolce, il gas è stato compresso quanto basta per far precipitare la formazione di nuove stelle.

L’articolo della NASA qui

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