L’oracolo di Omaha l’avrebbe pagata quattro volte il valore reale
Un’azienda manifatturiera tedesca è indagata per frode dopo aver presumibilmente truffato il leggendario investitore americano Warren Buffett – quarto uomo più ricco al mondo – per fargli pagare almeno quattro volte più del dovuto la sua attività alterando documenti contabili.
Nel 2017, una sussidiaria della Buffett’s Berkshire Hathaway ha pagato €800 milioni per la Wilhelm Schulz, un produttore di componenti per il piping, un’azienda a conduzione familiare, con sede a Krefeld, in Germania.
Ma qualcuno all’interno dell’azienda tedesca non sopporta che ci sia in corso una truffa:
“Devo liberarmi di qualcosa a cui ho assistito negli ultimi mesi: c’è una falsificazione dei dati in corso”.
La soffiata dell’informatore anonimo, che scriveva in un inglese approssimativo, ha portato a rivelare un’elaborata cospirazione con fatture di vendita false, clienti fantasma, sistemi informatici alterati, il tutto per creare l’impressione di un’attività in piena espansione.
In realtà, la società che Buffett aveva appena acquistato era in difficoltà e a rischio di fallimento.
Il 9 aprile, un tribunale arbitrale di New York ha stabilito che la società tedesca aveva sistematicamente fuorviato gli investitori, nel periodo precedente l’acquisto, ed ha poi cercato di coprirne le tracce.
Documenti interni dimostrerebbero che alcuni dei dipendenti di Wilhelm Schulz abbiano gonfiato gli utili semplicemente scannerizzando la carta intestata di altre aziende, modificandola per creare ordini e fatture false.
Almeno 47 accordi commerciali, che avevano contribuito a creare l’impressione di un’azienda in crescita, erano totalmente falsi.
Il tribunale arbitrale di New York ha concordato con la società di Buffett, Precision Castparts Corp, che l’affare tedesco non valeva più di €157 milioni, e ha ordinato a Schulz di compensare la differenza di €643 milioni.