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Washington corre a regolare le cripto

Ma è un gran casino! SEC, CFTC, IRS, FinCEN e il Congresso vogliono tutti controllare le cripto. E questo genera confusione nel settore, che chiede regolamenti più chiari.

Le oscillazioni selvagge delle cripto hanno entusiasmato e scoraggiato gli investitori, ma allarmato Wall Street e portato l’attenzione dei regolatori e dei legislatori che avevano le cripto già nel mirino.

La solidità e la stabilità delle cripto è passata dal fascino dei primi entusiasti alla preoccupazione della folla degli investitori. Una particolare preoccupazione è l’abilità dei vaghi tweet di una singola persona – il CEO di Tesla Elon Musk, che ha mescolato il suo ardore personale per le cripto con gli affari dell’azienda di veicoli elettrici – per mandare in tilt i prezzi delle criptovalute.

Washington una volta sembrava disorientata dalle cripto, emettendo ordinanze confuse. Ma la SEC è ora presieduta da Gary Gensler, che ha tenuto un corso sulla blockchain al MIT, e che ha chiarito, in una recente audizione della commissione della Camera, che l’industria delle cripto potrebbe essere sottoposta a una maggiore regolamentazione, puntualizzando che se uno scambia cripto, in America oggi, non c’è un regime di protezione degli investitori, quindi è un Far West.

Al principio, il mondo crypto era dominato da libertari che cercavano di eludere la regolamentazione. Ma ora, parecchi attori cercano chiarezza normativa. Ci sono una serie di aree in cui il settore interagisce con i regolatori, dalle banche, ai titoli, alle tasse.

E questa è già una parte sostanziosa del problema: i token che agiscono come titoli potrebbero cadere sotto la Securities and Exchange Commission. La Commodity Futures Trading Commission è desiderosa di mantenere la sua supervisione dei mercati valutari. E l’Internal Revenue Service vuole assicurarsi che le transazioni che generano guadagni siano correttamente tassate.

Mentre non è chiaro se o quando il Congresso potrebbe passare una legislazione sul settore crypto, queste agenzie federali potrebbero avere un grande impatto su come il settore opera.

Una grande questione è chi sia responsabile della regolamentazione degli exchange. Gensler della SEC, nelle sue recenti osservazioni, ha detto di essere preoccupato per le manipolazioni e sta esaminando come regolare gli scambi.

Attualmente, gli exchange non hanno una regolamentazione come i mercati azionari. Coinbase, per esempio, è registrata, nella maggior parte degli stati dell’Unione, come money transfer, e non come piattaforma di trading. L’Office of the Comptroller of Currency ha concesso licenze nazionali a pochi exchange, ma il nuovo capo dell’agenzia ha già chiesto una revisione delle regole.

Queste regole (frammentarie) sono progettate per mantenere il denaro dei clienti al sicuro ed evitare il riciclaggio, ma non sono pensate per impedire la manipolazione dei prezzi, come fanno i regolamenti delle borse e dei futures delle materie prime.

La Camera dei Rappresentanti ha approvato un disegno di legge in aprile per creare un gruppo di lavoro sulle attività digitali, con la SEC e la CFTC. Il gruppo, che includerebbe le aziende del settore, produrrebbe un rapporto entro un anno sul quadro normativo. Però la SEC e la CFTC hanno già un gruppo di lavoro inter agenzie sulle cripto, e quindi non è chiaro cosa farà un comitato del genere.

L’anno scorso, è stato proposto il Digital Commodity Exchange Act, che creerebbe una nuova regolamentazione degli exchange, in base alla quale potrebbero optare per essere regolati dalla CFTC, che oggi vigila sui mercati dei cambi e dei futures delle materie prime. Ma le regole per scambiare rame e succo d’arancia non vanno bene per dogecoin e NFT.

L’IRS è stato meno esplicito sulle cripto, anche se il Tesoro ha comunicato che l’agenzia fiscale avrebbe richiesto la divulgazione dei trasferimenti di cripto di valore superiore a 10.000 dollari.

Oltre a rafforzare i requisiti di segnalazione, si deve stabilire cosa costituisce reddito dalle attività sulle crypto, il che implica entrare in questioni tecniche come gli hard fork e altri strumenti che agiscono sulle crypto, innovazioni che nascono giorno, anche all’estero, con tutte le problematiche di dover inseguire i guadagni del contribuente nel vasto, oscuro e variegato mondo delle crypto valute.

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