Adesso si può avere il filato dai panni usati

La tecnologia BlockTexx separa i materiali dei rifiuti tessili per tipo


L’australiana BlockTexx ha inventato una tecnologia per di riottenere materia prima dai rifiuti tessili, con un processo che separa i filati artificiali da quelli naturali, risolvendo un problema ambientale come da questo video dello European Environmental Bureau.

BlockTexx possiede una tecnologia che separa materiali in poliestere e cotone da vestiti, lenzuola e asciugamani di qualsiasi colore o condizione e li riconduce alle loro materie prime di alto valore, cioè PET e cellulosa, che possono essere riutilizzati come nuovi prodotti in tutte le industrie. Un esempio concreto di economia circolare che elimina anche materiale che finirebbe in discarica.

Come dice Graham Ross, co-fondatore dell’azienda, c’è un problema significativo con i rifiuti tessili in tutto il mondo, ma mentre il problema era conosciuto, le soluzioni incentrate sull’economia circolare erano limitate.

Dopo un’ampia ricerca sull’industria della moda, sugli attuali metodi di riciclaggio e sui mercati dell’abbigliamento di seconda mano, abbiamo deciso che il modello di business più efficace doveva evitare le discariche e recuperare le risorse. Siamo molto orgogliosi del fatto che negli ultimi 12 mesi, BlockTexx si è trasformato da un’idea in una soluzione di recupero , che combina produzione e tecnologia avanzate per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Ora stiamo aiutando aziende e marchi a trasformare i loro rifiuti tessili in una preziosa risorsa da riutilizzare.

Ross dice che le aziende che generano rifiuti tessili hanno una grande sensibilità e impegno per i problemi del’ambiente, aziende che stanno sviluppando soluzioni per il loro impatto ambientale e perciò la soluzione proposta da BlockTexx ha trovato il supporto logistico per pianificare il riciclo dei rifiuti tessili, che è un’operazione che genera anche risultati finanziari, know how e posti di lavoro

Graham Ross e Adrian Jones, fondatori di BlockTexx, hanno lavorato con i ricercatori della Queensland University of Technology (QUT), la tecnologia è stata raffinata durante la pandemia e sta per partire un primo impianto a Logan, a sud di Brisbane con investimento da 5,5 milioni di dollari.

Ross e Jones – veterani dell’industria dell’abbigliamento e della moda – hanno iniziato a risolvere un problema ormai globale, provocato dal fast fashion, cioè il consumo di abiti a basso costo che vengono facilmente sostituiti con altri modelli di moda.

Questo fenomeno però ha fatto crescere il consumo di fibre sintetiche, che costano poco e facilitano il consumo rispetto alle fibre naturali. Ma quando si mescolano fibre sintetiche e quelle naturali si crea un problema di riciclaggio perché il materiale misto non può essere riutilizzato e finisce in discarica.

Il processo sviluppato da BlockTexx e dai ricercatori del QUT è specificamente progettato per gestire tessuti ibridi. Trasforma il cotone in cellulosa e il poliestere in fiocco per usi industriali come lo stampaggio a iniezione.

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