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Crescerà la popolazione mondiale?

Segnali contrastanti da India e Cina

Mentre la popolazione indiana aumenta, quella cinese diminuisce, ma bisogna però chiarire che i dati ufficiali cinesi sono inaffidabili. Lo scorso giugno, una violazione di dati ha dimostrato che la crisi demografica potrebbe essere molto più grave di quanto si pensasse, e quindi una seria minaccia per la stabilità con una popolazione anziana e una forza lavoro ridotta.

Secondo l’ONU, la popolazione mondiale raggiungerà i 9,7 miliardi nel 2050, (+800 milioni rispetto alle stime 2002). Entro il 2100, potrebbero esserci tra gli 8,9 e i 12,4 miliardi di persone, con una probabilità del 50/50 che la popolazione si riduca.

Ma sono solo pochi paesi che fanno aumentare la base demografica. Secondo le proiezioni ONU, il 43% dell’aumento entro il 2050 verrà da cinque Paesi: Repubblica Democratica del Congo, Etiopia, India, Nigeria e Pakistan. Gli USA resteranno al terzo posto, con 375 milioni di persone, (+40 milioni). La Nigeria aggiungerà un numero di persone quattro volte superiore e sarà quasi grande come gli USA, spodestendo l’Indonesia come quarto Paese più popoloso.

In altri Paesi invece la popolazione si riduce. 41 Paesi perderanno più persone di quante ne guadagneranno con le nascite e l’immigrazione. La popolazione dell’Ucraina, devastata dalla guerra, si ridurrà di circa 7 milioni. La popolazione europea, la regione più vecchia del mondo, con un’età media di 42 anni, ha iniziato a ridursi nel 2020 dopo aver raggiunto un picco di 747 milioni. Secondo le previsioni, entro il 2050 avrà 40 milioni di abitanti in meno rispetto ad oggi.

Tuttavia, la crescita demografica potrebbe essere fermata dal cambiamento climatico. Molte regioni potrebbero subire notevoli perturbazioni che possono causare una diminuzione delle rese dei raccolti e inondazioni. Nel grafico sottostante, la NASA prevede che entro il 2070, le aree evidenziate in rosso vedranno una significativa diminuzione dei raccolti. E gli effetti del cambiamento climatico sui tassi di fertilità e sulle migrazioni sono ancora da comprendere.

È più sicuro che la distribuzione dell’umanità nel mondo cambierà radicalmente. L’Europa ha iniziato a spopolarsi negli anni ’70, quando il numero di nascite per donna è sceso al di sotto di 2,1, il livello necessario per sostituire le persone morte. Da allora è sceso a 1,5. La fertilità in Africa, la regione più giovane del mondo, è quasi tre volte quella dell’Europa e non scenderà sotto il tasso di sostituzione entro il 2090. Le nascite in Africa aumenteranno anche se il numero di nascite per donna diminuirà. Entro il 2050, il 25% della popolazione mondiale sarà africana.

Questi cambiamenti demografici avranno conseguenze geopolitiche. Dal 1950, Cina e India hanno rappresentato il 35% della crescita demografica mondiale. Ma si prevede che la popolazione cinese inizierà a diminuire nel corso di quest’anno. Sebbene il Partito Comunista permetta alle donne di avere tre figli a testa, in media ne hanno solo 1,2. Entro il 2050, il Paese sarà più piccolo dell’8%. Nel frattempo, la popolazione indiana continuerà a crescere, anche se a un ritmo gradualmente più lento, raggiungendo un picco di 1,7 miliardi nel 2064, quasi il 50% in più di quella cinese. Questo darà maggior peso alla loro pretesa di giocare un ruolo molto più importante negli affari mondiali e fa crescere la possibilità di uno scontro per le risorse, fra cui l’acqua del Plateau Tibetano.

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